Cosa si può fare con il coaching o il mentoring
Sono un esperto di cambiamento: non è un'affermazione autoreferenziale, ma una realtà. La mia.
Faccio dunque l'allenatore? In certo senso si: aiuto le persone (professionisti e manager) a stabilire certi obiettivi ed a trovare o costruire gli strumenti per raggiungerli.
Posso aiutare gli altri a fare un percorso che in parte ho già fatto, trasferendo gli insegnamenti dei miei mentori: un'evoluzione del grillo parlante, un po' pungolatore. Un'anima critica che alimenta la relazione con il cliente per mezzo di feedback costruttivi.
Sono un multipotenziale, dunque non sono specialista di nulla, ma so orientarmi in parecchi ambiti. Negli anni ho costruito una formazione "a pettine" (evoluzione di quella a "pi greco" o a forma di "T")
Qualche volta opero in team con altri professionisti che hanno più competenze di me in settori specifici (comunicazione, grafica, marketing, organizzazione, lean) in base alle esigenze dei miei clienti.
Come si fa?
Una serie di sessioni di persona oppure online, della durata di un ora. Di norma si concorda un certo numero di incontri (almeno 4) una volta a settimana, perché è il minimo per fare emergere informazioni, riflessioni ed emozioni e per fare un po' di "compiti" a casa. Poi si prosegue o ci si ferma. Si può intensificare o rallentare a seconda delle esigenze.
- 22 anni fa pesavo 89 chili e fumavo un pacchetto abbondante di sigarette, poi ho iniziato a correre e - come direbbe Forrest Gump - non ho più smesso. Ora mi concedo qualche sigaro toscano.
- 17 anni fa ho scoperto la mediazione e iniziato a sospettare che esistessero dei limiti all'uso del diritto
- Dal 2015 non frequento più i tribunali.
- Da 20 anni faccio formazione in aula, la cosa che fino a qualche anno fa era quello che mi dava più soddisfazione.
- Nel 2017, in occasione (e non a causa) del terremoto ho iniziato a studiare inglese: oggi posso sostenere sufficientemente una conversazione.
- Dal 2019 sono diventato coach, perché sentivo che non la formazione in aula non riuscivo ad aiutare del tutto le persone.
Faccio dunque l'allenatore? In certo senso si: aiuto le persone (professionisti e manager) a stabilire certi obiettivi ed a trovare o costruire gli strumenti per raggiungerli.
Posso aiutare gli altri a fare un percorso che in parte ho già fatto, trasferendo gli insegnamenti dei miei mentori: un'evoluzione del grillo parlante, un po' pungolatore. Un'anima critica che alimenta la relazione con il cliente per mezzo di feedback costruttivi.
Sono un multipotenziale, dunque non sono specialista di nulla, ma so orientarmi in parecchi ambiti. Negli anni ho costruito una formazione "a pettine" (evoluzione di quella a "pi greco" o a forma di "T")
Qualche volta opero in team con altri professionisti che hanno più competenze di me in settori specifici (comunicazione, grafica, marketing, organizzazione, lean) in base alle esigenze dei miei clienti.
Come si fa?
Una serie di sessioni di persona oppure online, della durata di un ora. Di norma si concorda un certo numero di incontri (almeno 4) una volta a settimana, perché è il minimo per fare emergere informazioni, riflessioni ed emozioni e per fare un po' di "compiti" a casa. Poi si prosegue o ci si ferma. Si può intensificare o rallentare a seconda delle esigenze.