Mini-corso sul branding
Questo è l'indice del mini-ebook:
Overview: cos'è un brand.
Sul Cambridge Advanced Learner's Dictionary (che hai a casa per motivi imperscrutabili) alla voce "brand" figurano due interessanti sinonimi:
Non è sinonimo di "marca", né di logo o di grafica, e soprattutto, non è la trovata di un consulente dell'ultima ora per vendere un po' del suo fumo; non è nemmeno qualcosa che riguarda solo le grandi imprese o chi fa commercio.
Cosa imparerai
Come farsi riconoscere in mezzo a tanti altri concorrenti: immagina di poter gettare un cono di luce proprio su di te in mezzo ad una folla di competitor in una notte buia in cui tutti i cowboy sono neri (spero che Hegel mi perdoni l'improvvido adattamento).
Si tratta di emergere tra oltre 100.000 concorrenti se sei un avvocato o un commercialista o una piccola impresa che fa pezzi di scarpe?
Non proprio: questo è quello che ti fa credere qualche consulente che usa ancora la comunicazione ad effetto degli anni '80 o '90 basando la sua offerta sull'asimmetria informativa: lui (o lei) sa tutto di branding e marketing e tu nulla (o quasi); quindi l'effetto sorpresa legato al sentirti quasi invisibile, potrebbe funzionare e tu potresti essere spinto a comprare questo mirabolante proiettore che farà un occhio di bue proprio su di te.
I tuoi competitor diretti sono molti meno e poi ci sono quelli indiretti (come una società che fa recupero crediti rispetto ad un avvocato che fa decreti ingiuntivi o il kebab rispetto al panino o al self-service, la tavola calda o lo street-food).
Ma se tu non sai bene chi sei, quella luce (sempre a patto che funzioni..) illuminerà ben poco.
E tu ti accorgerai troppo tardi di aver iniziato a spendere soldi senza una strategia, perdendo autostima e fiducia sulle reali possibilità di fare qualcosa di nuovo in maniera efficiente; la tecnologia non aiuta a pensare bene chi siamo, dove andiamo, perché e con chi.
Ad un certo punto infatti l'effetto dell'etimologia finisce e pare saggio portare la semantica un po' più in alto della chiappa di un bovino.
Come migliorare
Non siamo quelli che eravamo 10 anni e non saremo gli stessi fra dieci anni: la nostra identità cambia e dobbiamo esserne consapevoli.
Dovremmo imparare a far il check-up della nostra identità, confrontandoci con il nostro pubblico e mettendo in discussione (facendo una sorta di revisione) il nostro modo di comunicare noi stessi.
Impariamo a chiedere dei feedback, se non riusciamo ad ottenerli spontaneamente, per capire se stiamo effettivamente andando nella direzione voluta.
Qui trovi una demo di due minuti sulla prima lezione:
Buon mini-corso!
- Overview: cos'è un brand.
- Emergere
- Scopri la tua identità
- Scrivi la tua storia
- Il risultato (atteso e provvisorio)
- Esercitati nell’auto-osservazione
- Il brand è il tuo attrattore personale di clienti
- Il posizionamento
- Il purpose (del notaio)
- Web reputation
- Branding etico ed autenticità
Overview: cos'è un brand.
Sul Cambridge Advanced Learner's Dictionary (che hai a casa per motivi imperscrutabili) alla voce "brand" figurano due interessanti sinonimi:
- flame (un pezzo di legno in fiamme usato per fare luce)
- mark (un simbolo che è impresso bruciando la pelle di un animale come una mucca per dimostrare chi sia il proprietario)
Non è sinonimo di "marca", né di logo o di grafica, e soprattutto, non è la trovata di un consulente dell'ultima ora per vendere un po' del suo fumo; non è nemmeno qualcosa che riguarda solo le grandi imprese o chi fa commercio.
Cosa imparerai
Come farsi riconoscere in mezzo a tanti altri concorrenti: immagina di poter gettare un cono di luce proprio su di te in mezzo ad una folla di competitor in una notte buia in cui tutti i cowboy sono neri (spero che Hegel mi perdoni l'improvvido adattamento).
Si tratta di emergere tra oltre 100.000 concorrenti se sei un avvocato o un commercialista o una piccola impresa che fa pezzi di scarpe?
Non proprio: questo è quello che ti fa credere qualche consulente che usa ancora la comunicazione ad effetto degli anni '80 o '90 basando la sua offerta sull'asimmetria informativa: lui (o lei) sa tutto di branding e marketing e tu nulla (o quasi); quindi l'effetto sorpresa legato al sentirti quasi invisibile, potrebbe funzionare e tu potresti essere spinto a comprare questo mirabolante proiettore che farà un occhio di bue proprio su di te.
I tuoi competitor diretti sono molti meno e poi ci sono quelli indiretti (come una società che fa recupero crediti rispetto ad un avvocato che fa decreti ingiuntivi o il kebab rispetto al panino o al self-service, la tavola calda o lo street-food).
Ma se tu non sai bene chi sei, quella luce (sempre a patto che funzioni..) illuminerà ben poco.
E tu ti accorgerai troppo tardi di aver iniziato a spendere soldi senza una strategia, perdendo autostima e fiducia sulle reali possibilità di fare qualcosa di nuovo in maniera efficiente; la tecnologia non aiuta a pensare bene chi siamo, dove andiamo, perché e con chi.
Ad un certo punto infatti l'effetto dell'etimologia finisce e pare saggio portare la semantica un po' più in alto della chiappa di un bovino.
Come migliorare
Non siamo quelli che eravamo 10 anni e non saremo gli stessi fra dieci anni: la nostra identità cambia e dobbiamo esserne consapevoli.
Dovremmo imparare a far il check-up della nostra identità, confrontandoci con il nostro pubblico e mettendo in discussione (facendo una sorta di revisione) il nostro modo di comunicare noi stessi.
Impariamo a chiedere dei feedback, se non riusciamo ad ottenerli spontaneamente, per capire se stiamo effettivamente andando nella direzione voluta.
Qui trovi una demo di due minuti sulla prima lezione:
Buon mini-corso!