La storia dell’avvocatura del futuro deve ancora essere scritta: sono qui per aiutarti a tracciare la tua.
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Ovunque valga la pena di arrivare
O ad un'agenzia: persone che (forse) sono brave nel marketing di prodotti o servizi, nel fare siti web o mailing e che ti propongono di fare sponsorizzate sui social o di costruire funnel puntando sulla quantità.
La cosa peggiore in questi casi è continuare a fare quello che fai sperando in un miracolo legato ad una qualche tecnologia, senza fare nessuna innovazione.
La tecnologia non pensa. Quella artificiale è tutto tranne che intelligenza: per costruire il proprio futuro occorre mettere in conto di soffrire, sperimentare e sbagliare; se non vuoi farlo, guarda qui a sinistra e non mi contattare.
Se sei seriamente interessatə alla qualità cambiando il tuo modo di lavorare e di promuoverti, sono a tua completa disposizione.
Capire quali competenze trasversali ti mancano o quali ti conviene davvero sviluppare è fondamentale per fare bene il tuo lavoro: per il resto conviene comprare un servizio da chi sa fare quello che tu non sai fare e che non hai – oggettivamente – interesse a fare direttamente.
Se c’è qualcosa che ti blocca o non sai bene in che direzione andare, potrebbe essere utile fare insieme una serie di incontri per fare emergere la tua vera identità al fine di sviluppare un brand etico che metta in risalto i tuoi talenti (magari sepolti, dimenticati o impolverati)
Prendere il titolo da specialista non serve a nulla, senza una strategia. Fare il generalista, d’altronde, impedisce di sviluppare qualunque strategia: l’essenziale è definire la propria offerta di valore e scoprire come diffonderla al proprio pubblico. Uno sporco lavoro che richiede del tempo (e pochi vogliono fare).
Per chi vuole imparare a scrivere dei post accattivanti (o avere qualcuno che lo fa al posto suo) o avere un social media manager a sua disposizione, rifare il sito o i profili sui social per comunicare la propria unicità.
A differenza del coach, il mentore c’è già passato: ha già affrontato il problema da risolvere, ha un’esperienza diretta e specifica e può dare dei consigli, suggerimenti e indicazioni.
Pochissimi fanno innovazione in ambito forense: è un errore pensare che occorrano molti soldi o grandi strutture. Servono coraggio e strumenti.
La retrotopia tiene in ostaggio molti professionisti: posso aiutare chi vuole liberarsi dai pensieri nostalgici e guardare avanti, non indietro.
Una sessione di 30 minuti circa per capire se risuoniamo. Una jam session intellettuale: io ti dico un po’ di robe e tu fai altrettanto; poi verifichiamo se ne esce qualcosa di interessante per entrambi.
Conoscere qualcuno non è mai una perdita di tempo.
1 anno di servizi: consulenza strategica, formazione, coaching e mentoring.
Ogni settimana (circa) una videocall di 1 ora, messaggi WA e help desk telefonico, sviluppo testi istituzionali e piano editoriale.
1 mese, 4 incontri di formazione e coaching per iniziare a cambiare e comprendere se continuare a collaborare.
Orientamento al personal branding e alla strategia.
Meta dal greco μετά (non dalla Silicon Valley…) significa “con” o “dopo”. Per tale motivo ho scelto questo strano appellativo: voglio comunicare la mia innovativa funzione di sostegno alla trasformazione della professione forense; quella che verrà dopo i modelli novecenteschi.
Iscritto all’albo degli avvocati dal 1993 (quest’anno sono 30 anni, wow…). Gli ultimi 10 li ho passati a scoprire il mio ikigai: 7 per scoprire che esisteva e 3 per iniziare a praticarlo.
Sono un multipotenziale, creativo, anarchico, sperimentatore e rivoluzionario. Amo leggere e scrivere, suonare e relazionarmi con persone con le quali penso di poter fare qualcosa di grande e significativo insieme. Appassionato di competenze trasversali che non sono affatto “soft” skills, ma “power skills“; senza non si va da nessuna parte, oggi.
Non cerco clienti, ma partner con cui realizzare sogni professionali. Non lavoro solo per denaro e svolgo attività pro bono a favore dei più giovani o di chi è in difficoltà.
Non mi irrito se i miei partner mi inviano un messaggio WA alle 22:00 o alle 6:30 (sono sveglio dalle 6:00, almeno) il sabato o la domenica: se posso rispondo volentieri.
Sono determinato a fare un lavoro che mi piace, mi riesce bene e genera significato.
Un’attività complessa che comprende: (1) la definizione di scopi e obiettivi, (2) l’individuazione di azioni e mezzi per raggiungerli, (3) la pianificazione e il reperimento di risorse e (4) la capacità di ri-iniziare tutto da capo se i risultati non sono quelli attesi.
Non esiste una laurea e nememno dei corsi: lo sviluppo del pensiero strategico e critico è un’attività continua. Confrontarsi o poter contare su chi elabora o ha elaborato strategie in ambito aziendale, con immagination ed innovation designer /manager è molto utile (io ne conosco diversi, e tu?). Esistono diversi libri (ne ho letti una ventina), ma nessuno è specifico per il settore forense: motivo per cui occorre innovare e sperimentare.
Non è la marca e neppure il logo: è l’insieme delle caratteristiche professionali ed umane che rendono l’offerta di un prodotto o di un servizio unica, non in assoluto, ma per coloro (target) che possono percepirla come tale. [E’ una parte della strategia ]
E’ l’insieme di capacità, conoscenze, sensibilità, esperienze e valori che rendono la torta di tua nonna o le polpette della mamma così buone e particolari, diverse da tutte le altre. Secondo te.
Se la tua prestazione professionale non somiglia alle tue prelibatezze preferite, hai un ampio margine di miglioramento.
Non è la pubblicità. Come disse Kotler nel 1967 “Il marketing è la scienza e l’arte di esplorare, creare e fornire valore per soddisfare i bisogni di un mercato target con un profitto”. C’è ancora moltissimo da fare per sviluppare questa attività nel settore forense, senza costruirsi facili alibi deontologici. [E’ una parte della strategia ]
Se non cerchi di governarlo, no. Per i servizi basati sull ‘intuitu personae è ancora fondamentale la segnalazione di un amico o di un conoscente, ma occorre trovare un modo per gestire il flusso informativo e sviluppare il networking, ossia la capacità di fare rete e saper veicolare il proprio nome nei giusti ambienti (quelli frequentati dia target). [E’ parte della strategia ]
E’ la presenza in uno specifico settore del mercato, il che significa apparire, essere presenti e frequentare un certo posto o ambiente virtuale (frequentati dai target): il tempo di vendere tutto a tutti è finito; non si può più essere generalisti.
Occorre capire bene il settore in cui si può essere percepiti come unici: non il diritto civile o il penale, ma il condominio o i reati dei colletti bianchi, non l’amministrativo, ma gli appalti pubblici. [E’ parte della strategia ]
Il “cliente” generico è morto. In un mondo complesso esistono i segmenti di mercato; aree di competenza circoscritte in cui puoi individuare e risolvere specifici bisogni di un ben definito tipo di cliente, con una specifica fisionomia: l’amministratore di condominio (per chi è uno “specialista di fatto” della materia condominiale) o l’amministratore pubblico (per il penalista che si occupa di colletti bianchi). [E’ parte della strategia]
Un curioso patologico, un alchimista, un partner strategico, un intellettuale assetato di nuove esperienze, visionario e in costante e persistente evoluzione.
By M
Il suo cliente vuole risolvere e progredire, e se questo significa ritornare su propri passi, è disposto a farlo, purché abbia al proprio fianco un consulente pronto a correggere la traiettoria, a suggerire nuove vie senza timore, a sperimentare con coraggio nuovi approcci.
By A
Sempre infaticabile nel proporre nuove visioni di approccio alla professione, qualunque sia l’argomento che tratti.
Personalmente poi apprezzo molto questa ulteriore evoluzione di accompagnare i tuoi articoli con grafici e schemi..
By M
Trovo i contenuti di Andrea Buti molto stimolanti e mi piace l'idea di poter condividere qualche spunto su come far uscire la professione dalla gabbia di luoghi comuni in cui è chiusa.
By L
Credo che il modello del professionsita-artigiano con la sua bottega ed un apprendista o un esecutivo abbia fatto il suo tempo: oggi occorre operare su un mercato sempre più complesso e sofisticato in sinergia con altri professionisti che operano anche in settori assai distanti dal proprio.
Io agisco pertanto da hub, nel senso etimologico del termine, ossia da “mozzo” di una ruota ideale dal quale si dipartono (o convergono) diversi raggi, verso una periferia abbastanza sconfinata e mutevole.
La mappa è volutamente imprecisa e un po’ caotica, perché è come un micro-universo: in movimento.
Grazie per aver visitato il mio sito: spero tu l’abbia trovato utile.
Mi farebbe piacere ricevere un tuo feedback, anche critico, purché costruttivo e rispettoso: puoi utilizzare il modulo disponibile qui.